Evitiamo il gossip
La parola che riassume tutta la vicenda Sangiuliano-Boccia: inadeguatezza
L’ex ministro della cultura (si è ormai dimesso) Gennaro Sangiuliano è al centro di un caso mediatico con Maria Rosaria Boccia, imprenditrice 41enne di Pompei.
Ricapitoliamo velocemente la vicenda: il 26 agosto Boccia ha pubblicato su Instagram una foto in cui ringrazia il ministro Sangiuliano per averla nominata «consigliera per i Grandi Eventi».
Il suo post ha – giustamente – suscitato molte domande. Chi è? Cosa fa, esattamente, al ministero della cultura?
Questi interrogativi sono aumentati quando in molti, tra giornalisti e pubblico del web, hanno notato che Boccia ha postato foto con il ministro Sangiuliano in molte occasioni precedenti alla nomina. Quindi si conoscevano da tempo?
L’ufficio stampa di Gennaro Sangiuliano ha risposto, negando l’esistenza della nomina a consigliera per i Grandi Eventi della dottoressa, descrivendola come una che «si vuole far accreditare».
Maria Rosaria Boccia ha smentito quest’ipotesi, pubblicando su Instagram documenti che attestano la sua vicinanza al ministero della Cultura, ha pubblicato conversazioni con il capo ufficio stampa del ministero e screen che dimostrano la sua partecipazione ai gruppi whatsapp «Social Ministro» e «Monitoraggio ministro», da cui è stata successivamente rimossa.
Poi Dagospia ha pubblicato un’email scritta dal sovrintendente del Parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, con Maria Rosaria Boccia in copia, contente informazioni sull’organizzazione di una cena per il G7 della cultura.
L’ennesima smentita alle parole dell’ufficio stampa del ministero: Boccia frequentava quell’ambiente, conosceva informazioni legate ad un evento importante (erano riservate o informazioni di “routine”?), non era quindi una donna in cerca di qualche tipo di notorietà.
Il punto più basso di questa vicenda l’ha toccato proprio il ministro Gennaro Sangiuliano durante l’intervista al Tg1 con il direttore Gian Marco Chiocchi.
Sangiuliano ha raccontato di aver conosciuto Boccia nel 2024, a maggio, anche se lei ha pubblicato su instagram delle foto risalenti all’anno precedente.
Comunque, il ministro ha proseguito dicendo di aver riconosciuto in lei un talento nell’organizzazione di grandi eventi e di averle offerto un incarico, a titolo gratuito, come consulente. Poi, però, il loro rapporto si sarebbe trasformato in una relazione «sentimentale» (a In Onda, ieri, Boccia non ha né smentito né confermato), e avrebbe deciso di revocare quest’incarico a causa di un possibile conflitto d’interessi.
Sangiuliano ha precisato che i vari spostamenti con Boccia tra un evento e l’altro documentati sui social dall’imprenditrice sono stati pagati di tasca sua, non con i soldi pubblici, anche se Boccia sostiene il contrario.
Questa non è una storia di gossip, anche se il ministro Sangiuliano l’ha definita così e, durante l’intervista a In Onda, Maria Rosaria Boccia ha cavalcato un po’ il gossip parlando della moglie di Sangiuliano, la giornalista Federica Corsini, spiegando che «il loro rapporto è in crisi» e che «non presenzia mai» accanto al marito agli eventi.
E quindi? All’opinione pubblica, questo, che cosa interessa?
Al Tg1 Sangiuliano aveva parlato di «conversazioni carpite» tra lui e sua moglie da Boccia, e Boccia ieri ha raccontato che il ministro Sangiuliano avrebbe lasciato il cellulare in chiamata con lei mentre discuteva con la moglie che gli chiedeva di toglierle l’incarico di consigliera.
Federica Corsini, quindi, nel mezzo di un calderone mediatico in cui non soltanto è finita a causa dei comportamenti del marito, ma in cui si continua a parlare di lei e di ciò dice/fa al suo posto.
Questo è becero gossip e andrebbe evitato, perché non si tratta di aspetti politici che potrebbero aiutare a chiarire la vicenda e per tutelare la dignità e la privacy di una persona che non ha scelto (almeno, non ancora) di esporsi.
Per il resto, questa faccenda non è una questione di gossip e ci sono vari punti da sottolineare: un ministro che non sa fare il ministro (vabbè, tra le sue tante gaffe, al premio Strega aveva votato dei libri come membro della giuria dichiarando poi di non averlli «approfonditi»), un ministero che non sa gestire un problema neanche nell’ambito della comunicazione, e una persona, Maria Rosaria Boccia, che – come ha sottolineato bene ieri Fiorenza Sarzanini, vicedirettrice del Corriere – ha avuto accesso alle stanze del minstero della cultura senza averne alcun titolo.
A me non interessa chi sia Maria Rosaria Boccia: una persona legata sentimentalmente al ministro Sangiuliano, un’amica, una collaboratrice esterna.
Mi interessa che vengano chiariti tutti i dubbi riguardanti questa vicenda. C’è altro che dobbiamo sapere? Ci sono audio, video, informazioni riservate di cui è in possesso Boccia e potrebbe divulgare? Il ministro Sangiuliano è sotto ricatto, come sostiene Boccia in ogni intervista che rilascia?
Boccia ha detto di non essere in possesso di altri audio/video, che non ha mai filmato nessuno, e Sangiuliano che la querelerà per aver parlato di ricatti inesistenti.
Intanto, il ministro Sangiuliano si è dimesso e non poteva fare altrimenti, perché questa storia ha dimostrato la sua inadeguatezza e incapacità di gestione delle situazioni anche soltanto nell’ambito della comunicazione, come dicevo prima.
Piangere al Tg1 chiedendo perdono a sua moglie non sembra la strategia comunicativa di un ministro, sembra una cosa più simile a una puntata di una telenovela che guardi con un gelato in mano cercando di piangere e goderti un po’ di trash allo stesso tempo.
Purtroppo, però, non è così: è stato il nostro ministro della Cultura, e questa storia riguarda tutti.
Da un punto di vista femminista, è importante analizzare la rappresentazione di questa vicenda e le persone coinvolte. Non credo ci siano vittime, tranne la moglie di Sangiuliano, di cui tutti continuano a parlare ma che non si è ancora espressa. Semmai, ci sono, come sempre, doppi standard proposti: da un lato una perfida calcolatrice e dall’altro un uomo in una trappola.
Maria Rosaria Boccia non è una persona ingenua, non è neanche un’eroina. Ha dimostrato, facendo bene, di non essere una «che vuole farsi accreditare», di non essere una pazza, di non essersi inventata niente. E anche di saper gestire una situazione difficile come questa.
Gennaro Sangiuliano non è una vittima di gossip e neanche di una donna in cerca di visibilità e potere. Non è caduto in un tranello.
È un ministro della cultura che, con le sue azioni prima, e i suoi racconti puntualmente smentiti da Boccia dopo, non ha saputo sfilarsi da una situazione a dir poco imbarazzante.
Ancora una volta, la parola che riassume tutta questa vicenda: inadeguatezza.
sarei stato anche più duro
limitandomi all'aspetto etico
ma bene, i tuoi argomenti sono
(come spesso)
condivisibili