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Avatar di Ciriaco Merolli

Concordo. Del resto, la complessità è un dato caratterizzante la nuova e più recente generazione dei diritti, che investono la persona nel suo rapporto problematico con l' azione manipolatrice della scienza e della tecnica: fino a che punto queste sono liberanti, veicolo per l' esercizio di un diritto, e quando invece finiscono per ledere altri diritti: basti pensare all' ingegneria genetica , ma anche, più semplicemente alla diagnostica prenatale, che può condurre una coppia a scegliere di attribuire il diritto alla vita a un nascituro in base al sesso voluto, maschio o femmina. Grazie!

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Avatar di Federico Rigamonti

Grazie per questa esposizione, molto interessante. Si tratta naturalmente di teorie, che però si confrontano con la realtà, il che le rende plausibili ma necessariamente vere solo in alcune circostanze. Ci sono indubbiamente donne che scelgono in piena consapevolezza e libertà di permettere a coppie di avere un figlio: si tratta della libertà di disporre del proprio corpo, non dissimile dalla scelta di lasciare che il proprio cadavere possa essere utilizzato a fini di studio, legale in Germania da molto tempo, in Italia da pochi anni. Al tempo stesso, si verifica anche che la GPA può essere una scelta solo parzialmente libera, poco consapevole e soprattutto dettata dal bisogno, fino a diventare una forma di sfruttamento del corpo di una donna povera da parte di mediatori interessati e committenti benestanti. Al riguardo, ho trovato ricco di spunti quest'articolo pubblicato pochi giorni fa su Volere la luna: https://volerelaluna.it/controcanto/2023/03/31/maternita-surrogata-il-silenzio-a-sinistra/.

Insomma, la realtà come sempre è complicata, e penso che mentre ogni teoria può aggiungere qualcosa alla nostra capacità di leggerla, determinarla sia un altro discorso e lo strumento giuridico, in un senso o nell'altro, uno dei meno appropriati.

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