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Avatar di Paola

Ciao,

Vi sono molto grata per questo articolo. Sono molto più vecchia di voi, ho sempre amato e praticato la scrittura (da ricercatrice e storica non da giornalista, ma sono forse più i punti di contatto che le differenze), e nonostante a un certo punto abbia dovuto mollare la presa e prendere atto che non avrei potuto mantenermi soltanto come ricercatrice free lance, ho fatto lavoro disparati e diversi che però mi hanno consentito sempre di dare un contributo di passione e creatività originale. Mi considero privilegiata per questo, e grata, ma il prezzo da pagare in termini di povertà economica è stato pesante.

L'intro per dirvi che il clima, l'andazzo mi verrebbe da dire, sono assai stagionati, almeno in Italia, se io che ho fatto la maturità nel 1985 mi ci sono riconosciuta in pieno. Io, noi, avevamo ancora meno voce e meno strumenti, per esempio non sarebbe stato pensabile poter avviare una newsletter in proprio e metterla a pagamento - per quanto "rischioso"- semplicemente perché la rete non esisteva. Sono felice che perlomeno questa opportunità esista; in mezzo a tanti rischi, fate funzionare quello che di utile ci può dare. Vi sostengo con gioia, nei limiti delle mie ahimè povere finanze.Buon lavoro! Paola

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Avatar di Silvio Righini

Grazie per il bellissimo articolo. Io non scrivo, se non telegrafici comunicati stampa e note di sala, che per i miei concerti o per i concerti che organizzo. La famosa battuta “che cosa fai?” - “il musicista” - “ah, sì… ma intendo di lavoro?” non è lontana dalla realtà. L’artista deve essere superiore al vile denaro perché ha già “la fortuna di fare quello che gli piace”, come se il resto dell’universo vivesse in un girone infernale e fosse condannato a fare un lavoro che odia, con l’ulteriore umiliazione di essere pure retribuito. Come se fare quello che ti piace cadesse dal cielo… Ho 64 anni, insegno in Conservatorio e di quello vivo. Tutto il resto ho scelto di farlo al di fuori di un circuito retribuito. Almeno posso scegliere cosa fare, con chi e dove, e per chi vuole. Tanto non sono le paghe da fame che cambierebbero la mia situazione economica. E a me va benissimo così e mi sento privilegiato. Ma tutto ha un prezzo nella vita.

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